„Vade mecum” – Arnobiańska recepta na Eden
Loading...
Date
2009
Authors
Advisor
Editor
Journal Title
Journal ISSN
Volume Title
Publisher
Wydawnictwo Naukowe Uniwersytetu im. Adama Mickiewicza
Title alternative
Vade mecum – the Arnobian prescription for Eden
VADE MECUM – RICETTA ARNOBIANA PER EDEN
VADE MECUM – RICETTA ARNOBIANA PER EDEN
Abstract
The article describes Arnobius, a rhetorician at Sicca Veneria, a pagan who, from fear of the final
condemnation, converted to Christianity. An analysis of his work Adversus Nationes indicates that,
to him, the secret of eternal happiness lies in immortality, which can only be achieved through care
for the salvation of the soul. Rational contemplation of God in the earthly life is a basic prerequisite
of that salvation.
All’inizio del quarto secolo dopo Cristo, Arnobio di Sicca, il retore pagano, maestro di retorica negli anni 284-305, cerca una fede che lo salvi dalla morte e la trova unicamente nella religione cristiana. Soltanto il contatto con il cristianesimo gli concesse di approdare a una soluzione definitiva dei suoi problemi e delle sue inquietudini nella ricerca della verità assoluta. Inoltre Arnobio cerca un accordo tra la vecchia abitudine di ragionare e la nuova necessità di credere per salvarsi. Egli combatte tutti i valori propri della natura dell’uomo ch’è per lui un essere stupido, vile e sciagurato dell’universo, creato non dal Dio supremo, ma da una ignota potenza celeste inferiore. Di fronte alla volontà di Arnobio di ricevere il battesimo sembra che il vescovo abbia chiesto a lui di comporre un’apologia contro i pagani come prova dell’autenticità della sua conversione. La salvezza dell’anima e il destino dell’uomo è il problema centrale dell’Adversus Nationes di Arnobio. L'analisi dell’opera arnobiana non solo è un aiuto alla sua comprensione della verità sull’uomo e sulla condizione umana, ma ci permette di definire con maggior precisione il sistema filosofico del pensiero di Arnobio, i cui pensieri espressi dall'opera studiata, costituiscono una sintesi della filosofia greca e della teologia cristiana. Lo scopo principale dell’esposizione è determinare il ruolo della filosofia greca e della teologia cristiana nella vita di Arnobio, nonché la concretizzazione del sistema filosofico dell'- antico retore, la definizione dei suoi concetti filosofici e teologici.
All’inizio del quarto secolo dopo Cristo, Arnobio di Sicca, il retore pagano, maestro di retorica negli anni 284-305, cerca una fede che lo salvi dalla morte e la trova unicamente nella religione cristiana. Soltanto il contatto con il cristianesimo gli concesse di approdare a una soluzione definitiva dei suoi problemi e delle sue inquietudini nella ricerca della verità assoluta. Inoltre Arnobio cerca un accordo tra la vecchia abitudine di ragionare e la nuova necessità di credere per salvarsi. Egli combatte tutti i valori propri della natura dell’uomo ch’è per lui un essere stupido, vile e sciagurato dell’universo, creato non dal Dio supremo, ma da una ignota potenza celeste inferiore. Di fronte alla volontà di Arnobio di ricevere il battesimo sembra che il vescovo abbia chiesto a lui di comporre un’apologia contro i pagani come prova dell’autenticità della sua conversione. La salvezza dell’anima e il destino dell’uomo è il problema centrale dell’Adversus Nationes di Arnobio. L'analisi dell’opera arnobiana non solo è un aiuto alla sua comprensione della verità sull’uomo e sulla condizione umana, ma ci permette di definire con maggior precisione il sistema filosofico del pensiero di Arnobio, i cui pensieri espressi dall'opera studiata, costituiscono una sintesi della filosofia greca e della teologia cristiana. Lo scopo principale dell’esposizione è determinare il ruolo della filosofia greca e della teologia cristiana nella vita di Arnobio, nonché la concretizzazione del sistema filosofico dell'- antico retore, la definizione dei suoi concetti filosofici e teologici.
Description
Sponsor
Keywords
Arnobius, Adversus Nationes, classical tradition, Latin literature
Citation
Symbolae Philologorum Posnaniensium, 2009, nr XIX, pp. 241-248
Seria
ISBN
978-83-232-2153-1
ISSN
0302-7384